Assegno di inclusione scuote l’Italia: non è più questione di 500 euro, ecco cosa sta succedendo veramente!

State attenti, ci sono notizie che potrebbero riguardare il vostro portafoglio! Chi riceve l’Assegno di Inclusione dovrebbe tenere gli occhi aperti sulle prossime novità che potrebbero fare la differenza.

Da un po’ di tempo a questa parte si mormora in giro che potrebbero esserci dei cambiamenti per l’Assegno di Inclusione. La voce che corre è che le regole per riuscire ad averlo e quanto effettivamente ti arriva potrebbero essere riviste. Pare che l’Europa abbia detto la sua, non proprio felice di come l’Italia stia lottando contro la povertà con gli strumenti attuali.

Lo sapevate che l’Assegno di Inclusione è stato quel cambio di passo rispetto al Reddito di Cittadinanza all’inizio dell’anno? Certo, oggi puoi arrivare a prendere fino a 500 euro ogni mese, ma da quello che si sente non c’è ancora in vista nessun aumento. E vogliamo parlare di quanto sia difficile entrarci? Devi essere considerato “non occupabile”, avere un reddito annuo che non superi i 6.000 euro e stare sotto la soglia dei 9.360 euro per l’ISEE.

Che aria tira per l’Assegno di Inclusione?

La Ministra del Lavoro, che poi è anche quella delle Politiche Sociali, Maria Elvira Calderone, ha fatto capire che potrebbero arrivare delle novità per l’Assegno di Inclusione. Si sta parlando di allargare un po’ l’ombrello, alzando il limite di reddito per la famiglia da 6.000 a 8.500 euro e così magari qualche persona in più potrebbe riuscire a prenderlo.

Poi ci sarebbe l’ISEE. Ci stanno ragionando su se sia il caso di aumentare quella soglia famosa dei 9.360 euro. Ma mi raccomando, non cominciate a cantare vittoria troppo presto; finché non si vede nero su bianco, sono tutte ipotesi.

Quanto potrebbe aumentare l’Assegno di Inclusione?

Uno dei punti dolenti di questa storia è il quanto. Non è un segreto che si stia valutando un aumento di 200 euro al mese, spostando l’ago della bilancia da 500 a 700 euro al mese. Con l’inflazione che è schizzata su dal 2019, pare che un po’ tutti siano d’accordo che un aggiustamento ci starebbe tutto.

Allora, amici, cosa ne pensate? Per ora non ci resta che aspettare e vedere cosa ne esce fuori da tutte queste chiacchiere. Ci saranno degli aggiustamenti o resterà tutto come ora? Solo il tempo ci dirà.

“La povertà è il peggior tipo di violenza”, affermava Mahatma Gandhi, e nel contesto attuale italiano, questa frase risuona con un’urgenza particolare. Le modifiche previste all’Assegno di Inclusione rappresentano un passo cruciale verso la lotta a questa forma di violenza silenziosa che affligge molti cittadini.

La decisione di rivedere sia i limiti di reddito che gli importi massimi erogabili è una risposta necessaria all’aggravarsi delle condizioni economiche di molte famiglie italiane. L’incremento proposto da 500 a 700 euro mensili, così come l’adeguamento delle soglie di reddito e ISEE, non è solo una mossa politica, ma un segnale di solidarietà verso chi si trova in difficoltà.

Questa potenziale riforma, tuttavia, non deve essere vista come una soluzione definitiva ma come un tassello di un più ampio mosaico di interventi necessari per eradicare la povertà. L’attenzione e il dibattito suscitati dimostrano la necessità di un approccio più inclusivo e sostenibile per garantire il benessere di tutti i cittadini.

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